Siamo nel terzo millennio, il nostro villaggio è ancora sprovvisto di una rete fognaria e si divulgano mezze verità.
Le scorse settimane, grazie ad Abbanoa, si sono accesi i riflettori sull’annoso e principale problema di Torre delle Stelle.
Abbanoa ha lanciato l’allarme per l’ambiente: TORRE DELLE STELLE: RISCHIO BOMBA ECOLOGICA IN UNA DELLE COSTE PIU’ BELLE DELL’ISOLA.
Nel 1991 la direttiva europea imponeva l’obbligo di creare le infrastrutture necessarie per il trattamento delle acque reflue, ma sono trascorsi 26 anni e nulla è stato fatto.
Torre delle Stelle non è l’unica località ad essere priva di una rete fognaria, ve ne sono altre in Sardegna e anche nel resto d’Italia, tant’è che il nostro “bel paese” rischia di pagare una multa di 180 milioni di euro per i gravi ritardi nella messa a norma dei sistemi fognari e depurativi.
Ma non essere gli unici non è una consolazione e non è il caso di dire “mal comune mezzo gaudio”: siamo tra le località stile terzo mondo e con delle amministrazioni locali incapaci di sfruttare le risorse messe a disposizione della Comunità Europea e di tutelare l’ambiente.
A Torre delle Stelle non c’è la rete fognaria, ma si sono spesi ben 3 milioni di euro, di soldi pubblici, per realizzare un anfiteatro abbandonato da dieci anni, degli spogliatoi mai utilizzati e oramai distrutti per incuria, e delle pavimentazioni stradali che dovranno essere distrutte e rifatte quando si realizzerà l’opera che su tutte doveva avere la priorità: le fogne! Il che significa che non esiste una programmazione e che si sono sperperati i soldi pubblici.
Il comunicato stampa di Abbanoa è stato pubblicato su tutte le testate giornalistiche locali e ha provocato le inevitabili reazioni di chi si è sentito chiamato in causa per le proprie responsabilità.
Dei tanti articoli, sono gli articoli pubblicati su L’Unione Sarda quelli che hanno dato voce alle reazioni:
- l’articolo pubblicato il 21 maggio: Abbanoa lancia un allarme choc: bomba ecologica a Torre delle Stelle
- l’articolo pubblicato il 25 maggio: Acqua limpida e pura
Le dichiarazioni, riportate negli articoli, considerano le preoccupazioni di Abbanoa infondate ed eccessive.
Torre delle Stelle esiste da mezzo secolo ed è un villaggio (non più di case sparse) da quasi trent’anni, ma non esistono responsabilità per la mancata realizzazione della rete fognaria e tutti gli enti hanno fatto il loro dovere!
Gli unici in difetto, guarda caso, potrebbero essere i condomini.
E’ l’insinuazione contenuta nelle dichiarazioni del Direttore generale dell’Egas.
Afferma: “La legge stabilisce che quelle borgate dovrebbero essere già dotate di impianti fognari, visto che fanno parte delle infrastrutture primarie”… Non sono state fatte. E ora servono soldi (nell’ordine dei milioni di euro) per realizzarle: secondo la normativa attuale, si sarebbero dovute fare a carico dei condomini. Ma che cosa è accaduto in passato? Noi abbiamo rivisto le tariffe di Abbanoa proprio per consentire investimenti in tutta la Sardegna. Ma non possono essere sufficienti. E poi è giusto che sia il pubblico a pagare interamente opere che dovevano essere a carico dei privati?”
E’ evidente che il direttore generale dell’Egas non conosce le convenzioni di lottizzazione stipulate per il territorio di Torre delle Stelle, perché negli accordi pattuiti, tra il Comune di Maracalagonis e i lottizzanti, non era compresa la realizzazione della rete fognaria.
La mancata realizzazione della rete fognaria non è stata un’inadempienza del lottizzante, ma il risultato di una constatazione sull’esigua consistenza dell’edificato e delle difficoltà a realizzare un adeguato impianto di scarico per le acque reflue.
Nella deliberazione n. 152 del 1976, con la quale il Consiglio Comunale di Maracalagonis ha approvato il contratto aggiuntivo alla convenzione, si legge:
“Il Presidente fa notare che fra le opere di urbanizzazione primaria non è stata prevista la rete fognaria per acque bianche e nere in quanto il tipo di insediamento previsto -lotti sparsi con case isolate interessanti una zona di terreno molto ampia (sono stati realizzati circa km. 15,500 di strade)- ha messo in evidenza la sproporzione fra il numero limitato delle abitazioni cui è rivolto il servizio e l’eccessiva difficoltà di carattere tecnico, e quindi economico da superare.
Infatti la diversa posizione altimetrica delle costruzioni rispetto alle strade di servizio e le differenti quote da zona a zona avrebbero richiesto numerosi impianti di sollevamento e raccolta delle acque per portarle al canale di scolo principale. Le caratteristiche orografiche della lottizzazione, avrebbero imposto la costruzione di due diversi impianti per la depurazione delle acque, creando serie difficoltà di localizzazione e di recapito delle acque trattate, essendo impensabile un recapito finale nei terreni, in quanto ci si trova alla presenza di falde acquifere sotterranee che alimentano i pozzi dell’acquedotto. E’ altresì da escludere tassativamente lo scarico a mare con condotte subacquee trattandosi di zona di spiagge a destinazione balneare. Pertanto, si sono risolti gli inconvenienti suddetti mediante la adozione, per ogni singola unità abitativa, di fosse settiche a tenuta d’acqua con svuotamento periodico a carico del proprietario, come previsto e consentito dall’Art. 36 del Regolamento edilizio.“ Continua la lettura di La rete fognaria a Torre delle Stelle: da vent’anni solo promesse